Vi è un atto elementare di meditazione che rientra nell’esperienza quotidiana di ognuno, anche di quelli che non hanno abbracciato un percorso di consapevolezza né intendono farlo, mentre per coloro che sono impegnati nella pratica meditativa si tratta di un gesto non intenzionalmente rivolto a coltivare l’attenzione mentale (anche se poi è la pratica che ce ne fa riconoscere la valenza meditativa). Forse non abbiamo mai considerato la cosa sotto questo aspetto, ma ogni volta che guardiamo l’orologio o chiediamo a qualcuno che ore sono, noi portiamo la nostra attenzione al presente, condizione necessaria (anche se non sempre sufficiente) per lo stato meditativo. Come infatti per acquisire la consapevolezza del luogo in cui siamo c’è bisogno di confrontarsi con dei riferimenti geografici (le coordinate rispetto ad una origine nota), così per portare la mente al presente bisogna acquisire una rete di relazioni temporali (solo per la mente, si badi bene, che per l’essere non si verifica una tale necessità, tanto che l’orologio di uno spirito veramente illuminato potrebbe dare sempre un’unica risposta: “adesso”).... (Leggi tutto l'articolo su meditare.it)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento