Stato di grazia


"Non si affermerà mai abbastanza recisamente che quella non era filosofia, ma un'esperienza fisica, come vedere la luna illuminata dalla luce del giorno, sospesa quietamente nel cielo mattutino. In quello stato il giovane Paul Arnheim pranzava in un ristorante di lusso, andava in società elegantemente vestito e faceva dappertutto ciò che si doveva fare; ma si potrebbe dire che da lui a lui c'era la stessa distanza come all'individuo od oggetto più vicino, che il mondo esterno non finiva alla sua epidermide e il mondo interiore non brillava al di fuori attraverso le sole finestre della riflessione, ma entrambi si confondevano in un'indivisa solitudine e presenza che era dolce, serena e alta come un sonno senza sogni."

(Robert Musil, L'uomo senza qualità, Einaudi, p. 437)

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