Scelte


Per quale motivo crediamo – o non crediamo – in Dio? Per quale motivo vogliamo che gli altri credano – o non credano – in Dio? Delle due, la risposta alla seconda domanda è sicuramente più facile. Per quello che riesco a comprendere dell'animo umano, molte volte si tratta di confermare i presupposti del partito in cui militiamo rafforzandolo e ottenendo vantaggi concreti; altre volte è il prestigio che deriva dal vedere accettata e condivisa la posizione che affermiamo; oppure è il difendersi dal senso di disagio (insopportabile per i più) provocato dalla negazione di un principio sul quale sono fondate le scelte e la vita; sono in molti poi a dire che vorrebbero vivere in un mondo in cui tutti credono – o non credono – in Dio perché quello sarebbe un mondo migliore. Ma fuori dal clamore, dalle invettive, dalle dispute dialettiche, dalle dissertazioni filosofiche, ogni coscienza si pone le domande più estreme e assolute che riesce a concepire semplicemente perché non può evitarlo. Se infatti durante una marcia, dopo aver già tanto camminato, ci troviamo su una strada dritta che si estende sotto il Sole a perdita d'occhio, è probabile che le gambe ci dicano di non voler proseguire, che il viaggio finisce lì. Ma se invece è la mente a trovarsi in uno spazio aperto dai confini lontanissimi, sarà arduo impedirle di volare fino all'orizzonte estremo. Così, se ad esempio comincio a riflettere sul tempo considerando solo una parte di passato o di futuro, difficilmente riuscirò a mantenere il pensiero rinchiuso entro quel confine; piuttosto, compatibilmente con quelle che sono le mie capacità di ragionamento e di astrazione e i miei presupposti culturali, si affacceranno domande sull'inizio, sulla fine, sulla natura del tempo stesso. Ora, il tempo è solo un aspetto dell'esperienza umana; ma la totalità di quello che vediamo, sentiamo, di quello che accade, ci provoca una domanda che è la più fondamentale di tutte: quella sull'origine. In effetti, tra tutte le cose che esistono ve ne sono diverse di misteriose (il tempo, la vita, la coscienza...), ma la più misteriosa di tutte è l'esistenza stessa delle cose, il fatto che vi sia l'universo e al suo interno noi a porci domande su di esso. Qual è dunque l'ultima ragione della semplice e pura esistenza delle cose, di tutte le cose?


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