La radice dell'errore


L'errore è una esperienza con la quale quotidianamente tutti ci confrontiamo. Ogni giorno, due, tre... molte volte, mi rendo conto di aver sbagliato qualcosa. Per fortuna il più delle volte le conseguenze sono minime, ma sempre rimane un senso di sottile frustrazione. La maggior parte degli errori che si commettono, non riguardano problemi difficili, situazioni di complessità così elevata che non si riesce a seguirne il filo; si sbagliano le piccole cose, ciò che è fin troppo semplice. Quando si vuol trovare una causa all'errore è quasi automatico fare riferimento alla scarsa concentrazione; gli errori sono sempre "errori di distrazione". Ma non è così. Certo, la concentrazione è importante, è necessaria, ma una concentrazione così rigida che limiti le possibilità della mente finisce per essere controproducente. Mi riferisco a quelle situazioni in cui l'attenzione è spasmodicamente fissata su un unico procedimento al punto da perdere volutamente di vista tutto il resto. Questo sarebbe positivo se la realtà separabile nettamente e senza ambiguità in ambiti, problematiche, situazioni... tanti universi ognuno con il proprio linguaggio e sistema di valori e significati. Il mondo però non è così. Il mondo è una vorticante e inestricabile danza in cui le cose permangono per un attimo e poi si gettano l'una nell'altra dissolvendosi. Quella di separare è una penosa illusione dell'osservatore che conosce solo per astrazione e per concetti. Si badi bene che non sto dicendo che concentrarsi su un problema è una cosa sbagliata, il punto è piuttosto andare oltre la concentrazione, essere fissi sul cuore del problema che si ha di fronte ma con una profondità tale da essere in grado di tenere presenti anche altre sollecitazioni. Ciò significa: in negativo che l'essere concentrati su una cosa non deve renderci ciechi di fronte a qualsiasi "minaccia" che arrivi da altre parti (è ben noto l'aneddoto di Talete che, camminando con gli occhi rivolti alle stelle, non vide una buca e ci cascò dentro); in positivo che l'abbracciare con troppa convinzione una strategia di risoluzione finisce per non farci vedere altre strade più rapide ed eleganti che avrebbero potuto essere seguite per risolvere un certo problema.

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